Manutenzione straordinaria della copertura della cappella 18 del Sacro Monte di Varallo, “La resurrezione di Lazzaro”
data avvio: dicembre 2019
data termine: luglio 2020
progettista:
- Ufficio tecnico dell’Ente di gestione dei Sacri Monti : progettazione definitiva ed esecutiva
- professionista, studio etc.: Arch.Sara Fasana di Pont Canavese (TO) ,progettazione preliminare
importo: € 61.194,16 IVA compresa
finanziamento: Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera - Progetto individuato con l’acronimo “MAIN10ANCE”, denominato “I Sacri Monti: Patrimonio comune di valori e laboratorio per una gestione sostenibile degli interventi conservativi”
descrizione:
Nei regolari controlli dei tetti delle cappelle del Sacro Monte di Varallo che l’Ente Gestione Sacri Monti fa eseguire da anni ad un artigiano specializzato nelle tecniche tradizionali di costruzione dei tetti in piode sono emersi alcuni indizi del degrado della copertura di questa cappella. Di qui la scelta di intervenire.
L’edificio è stato costruito a fine Cinquecento ed ospita all’interno un gruppo di statue in stucco e in terracotta a grandezza naturale del medesimo periodo che illustrano la scena della Resurrezione di Lazzaro. Sulle pareti interne sono dipinti i personaggi che all’epoca del racconto evangelico assistevano o partecipavano all’evento.
Il restauro del tetto mira a garantirne la stabilità e la resistenza alle infiltrazioni di acqua meteorica per evitare danni alle pareti affrescate ed alle sculture interne. L’intervento in primo luogo ha visto la rimozione di tutte le piode così da poter verificare lo stato dell'orditura primaria e secondaria, di cui circa il 30 % è stata sostituita. Poi sono state riposizionate le lastre in pietra (beole) che si presentavano in un buono stato di conservazione, integrandole dove necessario con beole di recupero.
Con l’occasione è stato posizionato un sistema anticaduta (linee vita) che consentirà lo svolgimento delle future operazioni di manutenzione ordinaria del tetto in totale sicurezza.
Una seconda parte del lavoro ha interessato il consolidamento del cornicione ricostruendo gli spigoli e sigillando le crepe e stuccando le lacune ad opera di un restauratore, con uso di materiali tradizionali. Nel contempo è stata restaurata e messa in sicurezza la cuspide in pietra e metallo presente sulla sommità del tetto, instabile e molto usurata per la presenza di crepe e lacune nella parte lapidea e di ruggine negli elementi decorativi metallici del pennacchio.
Documentazione utile