Sacro Monte di Oropa
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A circa 1200 metri di altitudine, in una conca ai piedi di una scenografica quinta di monti si dispone il grande complesso del santuario, con le due basiliche, quella Antica e quella Superiore, precedute da ampie corti fiancheggiate da edifici e portici. Salendo da Biella, poco prima di raggiungere il complesso, sulla sinistra si diparte il percorso devozionale del Sacro Monte che corre a zig zag su di un declivio erboso ancora oggi adibito a pascolo. Le dodici cappelle, costruite a partire dal 1620, raccontano all’interno la vita di Maria con statue in terracotta policroma e affreschi di Giovanni d’Enrico e della sua bottega, di Bartolomeo Termine e Agostino Silva e nel Settecento di Carlo Francesco, Giuseppe Auregio Termine e Giovanni Galliari. Altre cinque cappelle site vuoi lungo la parte terminale della salita che giunge a Oropa da Biella, vuoi a est del Sacro Monte sono dedicate ai santi e alla tradizione del santuario.
L’origine del santuario si vuole legata, come per il santuario della Madonna di Crea, alla presenza di sant’Eusebio, evangelizzatore del Piemonte orientale e primo vescovo di Vercelli, che nella seconda metà del IV secolo collocò in una caverna, al riparo dalle incursioni ariane, una statua in legno della Madonna, scolpita da san Luca, che aveva portato con se’ dalla Palestina. Questa statua, oggi denominata Madonna Nera, tuttora veneratissima, in realtà è opera raffinata di uno scultore valdostano del tardo Duecento.