Le statue, secondo alcuni studiosi, andrebbero ricondotte alla bottega dei Prestinari, per le affinità stilistiche con opere eseguite nell’analoga cappella, al Sacro Monte di Varese. La decorazione parietale, piuttosto semplice e che integra la struttura lignea della capanna, è opera di anonimo. Una targa metallica ricorda i restauri operati da Silvestro Marmori nel 1935.