Cappella 20 - L’Ultima cena
La cappella esisteva già verso la fine del Quattrocento e occupava la sala cappella oggi annessa all’Albergo Casa del Pellegrino, a destra della Basilica.
Le statue, manichini in legno finiti e dipinti solo nelle parti a vista (gli arti e le teste) e completati da tele gessate, risalgono alla fine del XV secolo- inizio del XVI e non sono lontane dai modi degli scultori lombardi Giovanni Pietro e Giovanni Ambrogio De Donati.
Il mistero dell’Ultima Cena subì diversi spostamenti nel tempo inizialmente per conformarlo alla corretta successione cronologica delle scene della vita di Cristo, secondo il volere del vescovo di Novara Carlo Bascapè (1593-1615).
Nel 1776 venne costruito un nuovo portico sulla piazza della Basilica allineandovi sotto la cappella, ampliata, con il mistero della Cena con le sue statue, vivande e stoviglie. La nuova cappella venne decorata all’interno con pitture di gusto rococò da Antonio Orgiazzi il Vecchio che le completò, firmandole e datandole nel 1780, e che progettò anche le consolle e i vassoi. La tavola è imbandita con pezzi di materiali diversi, in cera soffiata, in terracotta, in terracruda, in legno dipinto, in marmo e carta pesta, realizzati fra la fine del XV e il XIX secolo, che raffigurano le vivande.