Cappella - 31 L’incoronazione di spine
Rappresenta la scena in cui i soldati sbeffeggiano Cristo, abbigliandolo in modo falsamente regale, ponendogli una corona di spine sulla testa, una canna nelle mani e uno straccio color porpora sulle spalle, lo percuotono e gli sputano addosso.
Fa parte del Palazzo di Pilato e fu costruita all’inizio del ‘600. Nel 1608 viene stipulato il contratto con un pittore locale, Anselmo de Otina di Rassa per la decorazione pittorica. Gli affreschi della parete di fondo furono cominciati (se ne conservano tracce sotto l’attuale decorazione), ma probabilmente non furono all’altezza delle aspettative poiché nel 1614 risultava impegnato per le pitture Ortensio Crespi di Cerano (fratello del più noto pittore “Cerano”), autore delle pitture della parete di fondo e forse anche della parete destra e della tavola in legno posta sulla facciata in alto. Controversa è l’attribuzione della decorazione della parete sinistra, ascritta al pittore locale Testa o a Melchiorre d’Enrico di Giovanni.
Il vescovo Taverna, che salì al Sacro Monte nel mese di settembre del 1617, vide gli affreschi e le sculture ormai terminati.
Le statue, di Giovanni d’Enrico, furono plasmate nel primo decennio del Seicento.